Bruciando i tempi, con procedura d’urgenza, dal 22 al 26 maggio prima la Regione Emilia-Romagna poi il Ministero delle Politiche Agricole hanno approvato, sia pure in via temporanea, la modifica del Disciplinare della che permette l’aggiornamento e l’allargamento, per l’ attuale stagione, dell’elenco varietale. Un provvedimento diventato drammaticamente urgente per i produttori di pesche e nettarine che fanno capo al Consorzio, dato il convergere di due fattori estremamente critici per la produzione, come la cimice asiatica e – soprattutto – le gelate straordinarie che nei mesi di marzo ed aprile hanno colpito pesantemente le drupacee, incluse pesche e nettarine, compromettendo la produzione per una percentuale che da un areale all’altro può salire da un minimo del 60 fino al 90%, con punte addirittura del 100%, come confermato da rilevazioni ufficiali e da un’indagine condotta tra alcune aziende di riferimento aderenti all’IGP.
L’inserimento di varietà al momento non presenti nel disciplinare, ma già ben individuate e previste nel nuovo “parco varietale” dell’IGP permetterà di “salvare il salvabile”, grazie in particolare a varietà tardive sulle quali l’accanimento del clima non è avvenuto nella fase cruciale della fioritura.
Lo conferma Paolo Pari, presidente del Consorzio di Tutela della Pesca e Nettarina di Romagna IGP, particolarmente soddisfatto del supporto garantito dalla Regione e dalla prontezza del Decreto Ministeriale pubblicato proprio oggi, 26 maggio. “Questo provvedimento urgente – precisa Pari – ci offre l’unica possibilità che potevamo mettere in campo per salvare, almeno in parte, una campagna altrimenti disastrosa. Stavamo già vivendo una fase particolare per la pesca e la nettarina di Romagna, che richiedeva e richiede l’innovazione del parco varietale. Quanto è avvenuto poteva rappresentare quasi un colpo di grazia e invece mi auguro dia un’accelerazione al rinnovamento. Il nostro compito infatti è di valorizzare questi prodotti, ma dobbiamo essere certi di poter portare nell’IGP le varietà che oggi maggiormente incontrano il favore del consumatore, rinnovando una tradizione colturale che da noi ha profonde radici anche culturali che stanno alla base dell’IGP”.
L’iter che ha portato ad un risultato tanto auspicato è stato seguito dall’inizio, con continuità e attenzione dagli uffici tecnici di CSO Italy. “Avevamo già avviato la procedura per la modifica del Disciplinare dell’IGP, sulla quale già la Regione si è espressa favorevolmente l’11 marzo scorso e sulla quale anche il Ministero stesso ha dato il proprio avallo. I drammatici fatti che hanno colpito la produzione tra fine marzo e inizio aprile ci hanno convinto di procedere per l’ottenimento di un provvedimento urgente sia pure provvisorio, sfruttando la possibilità offerta dal Regolamento europeo in caso di calamità naturali o condizioni meteorologiche sfavorevoli ufficialmente riconosciute. Ci auguriamo questa sia la premessa per la conferma definitiva del nuovo elenco varietale allargato a nuove varietà oggi necessarie”, commenta Simona Rubbi di CSO Italy, che in prima persona ha seguito la pratica.