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CSO, quell’idea vincente di 25 anni fa

By 16 Maggio 2023No Comments

La sinergia per l’ortofrutta nel mondo.
Festa per il quarto di secolo dell’azienda di Ferrara. Il presidente Paolo Bruni: «Ora serve un sistema nazionale» – di Alberto Lazzarini / Resto del Carlino, 12 maggio 2023.

Sugli scaffali delle eccellenze nazionali è in bella vista l’ortofrutta alla quale CSO Italy da un quarto di secolo, attivissima, offre il suo importante contributo professionale e di qualità. Già, 25 anni: a Ferrara – sede della CSO Italy – si è festeggiata la ricorrenza con una qualificata quanto utile e partecipata iniziativa che si è svolta nell’elegante Ridotto del teatro comunale. A fare gli onori di casa e a condurre l’evento è stato il presidente di CSO Paolo Bruni, il principale ideatore e gestore di questa struttura, che è fortemente cresciuta nel corso degli anni ponendosi come assoluto punto di riferimento per il comparto. Come spiega lo stesso Bruni tornando al 1998, «Con l’allora assessore regionale Tampieri (ministro era De Castro) cercammo di interpretare le esigenze del settore, che andavano mutando già in quel periodo. Per crescere l’ortofrutta aveva bisogno di servizi che sostenessero lo sviluppo delle imprese soprattutto sul fronte della competitività internazionale». Così, grazie a CSO, fu creata una fondamentale sinergia fra pubblico e privato: da un lato i principali produttori (erano 17), dall’altro tre regioni (Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte). Ora i produttori sono 70 e le regioni 15. Fu un’idea senza precedenti anzitutto perché vennero messe insieme aziende concorrenti fra loro che parteciparono al tavolo; firmarono l’accordo anche cooperative di opposto segno politico, bianche e rosse. «Tutti, insomma, si convinsero che le sfide internazionali, a cominciare da quella con la Spagna, potevano essere affrontate e vinte cooperando e mettendo da parte i particolarismi». È stato quindi un successo, «come del resto la cerimonia, aggiunge Bruni, grazie alle presenze del ministro Urso, del parlamentare europeo De Castro, del presidente regionale Bonaccini, dell’assessore regionale Mammi, dell’ad di Conad Pugliese, dell’assessore comunale Maggi».

Ripercorrendo questo lungo periodo, Bruni sottolinea in particolare la svolta del 2012 quando fu aggiunto «Italy» a CSO per sottolinearne il carattere nazionale e anche perché alle già presenti realtà produttive e commerciali si aggiungevano tutti gli altri settori della filiera (carrellistica, imballaggi…) in modo da offrire «un servizio completo soprattutto nelle grandi fiere internazionali».
Dalla ricorrenza all’attualità.
Bruni, reduce da Macfrut, individua fra le principali emergenze del Paese il calo del 10% nel consumo di ortofrutta: «Bisogna invertire il trend e occorre un grande piano di comunicazione: è una questione di salute e non è certo l’ortofrutta che svuota i portafogli delle famiglie». Poi occorre utilizzare il Pnrr per migliorare la logistica e avvicinare di più i mercati del nostro sud al nord Europa. Ma è anche necessario «Fare «sistema nazionale» sui mercati perché nel mondo si conosce il «made in Italy» e non le singole regioni». Bruni lancia infine il «patto per l’Abate», la pera-simbolo della nostra regione (1 miliardo il valore della produzione nonostante l’espianto di 2000 ettari pari al 13%) che «soffre di grandissime difficoltà», colpita in questi anni da cimice e maculatura, siccità e alluvioni, gelate e grandinate: «Occorrono interventi finanziari per le aziende». Ma non basta: tra le leve strategiche individuate figurano la ricerca, l’innovazione e la promozione. «I disastri climatici provano che occorre creare specie sempre più forti e la scienza può fare davvero tanto». Sul fronte commerciale, infine, Bruni annuncia che CSO Italy sta entrando nei mercati del Far east (Thailandia, Vietnam, Indonesia) grazie a pere, mele e kiwi. Prosegue la sfida nel mondo.

– pubblicazione richiesta alla testata –